Sono cinque le esposizioni artistiche che la Collezione Maramotti ospiterà in questo 2023, variando dalla pittura, alla fotografia fino alle sculture ed ai lavori su carta e plexiglass. La collezione privata d’arte contemporanea inaugurerà così uno spazio che dal prossimo 19 marzo fino al 30 luglio vedrà protagonista la prima mostra italiana del giovane artista svizzero con base a Marsiglia, Andriu Deplazes. Il corpus di oltre trenta sculture, dipinti su tela e lavori su carta e su plexiglass, derivati da una indagine sulle relazioni familiari e sull’ambiente naturale e antropizzato, e che prende il titolo di “Burning Green” (Il verde che brucia), vuole essere un riferimento al paesaggio, alla crisi ambientale e allo sfruttamento del territorio,
Seguiranno, invece, Ivor Prickett con “No Home from War: Tales of Survival and Loss” dal 30 aprile al 30 luglio e Giulia Andreani con un titolo della mostra ancora da definire, dal 29 ottobre al 18 febbraio 2024. Il primo progetto, concepito in occasione del festival di Fotografia Europea, sarà la prima esposizione italiana del fotogiornalista Ivor Prickett, che include oltre cinquanta fotografie scattate in scenari di conflitto dal 2006 al 2022. Dai conflitti umani e sociali in Croazia e Abkhazia,l’autore si è poi spostato nei luoghi di migrazione forzata, nelle terre di ricercato rifugio (Medio Oriente ed Europa), fino a giungere in prima linea nelle zone di combattimento (Iraq, Ucraina). L’esposizione che sfocerà nel 2024, quella dell’italiana con base a Parigi, Giulia Andreani, sarà anche la prima personale firma artistica nel suo paese di origine. Le nuove opere pittoriche intrecciano narrazioni, fatti e personaggi ispirati dalla ricerca fotografica svolta in diversi archivi della città di Reggio Emilia, con particolare attenzione alle storie nascoste o dimenticate di figure femminili nel contesto storico, politico, culturale.
Restano, infine, visitabili fino al 19 febbraio i progetti già attivi di Max Mara Art Prize for Women, in collaborazione con Whitechapel Gallery. Nello specifico, “The Age (L’Età)” di Emma Talbot. Un’opera elaborata durante la residenza di sei mesi in Italia dell’artista organizzata proprio dalla Collezione Maramotti, per la quale il punto di partenza è il dipinto “Le tre età della donna” di Gustav Klimt. La mostra propone temi fortemente radicati come il potere, la governance, gli atteggiamenti riguardo alla natura e alla rappresentazione delle donne. E “Mirages” di Jenna Gribbon che, alla sua prima mostra personale in Italia, presenta una serie di nuovi dipinti realizzati specificamente sempre per la Collezione Maramotti. Soggetto privilegiato è la compagna dell’artista, la musicista Mackenzie Scott (TORRES), Le opere dipingono una visione peculiare su un universo femminile in cui bellezza e piacere agiscono come dispositivi politici per scardinare i tradizionali schemi patriarcali ed eterosessuali.